sabato 27 ottobre 2007

LA MORTE CARDIACA IMPROVVISA

La morte cardiaca improvvisa è un evento naturale dovuto a cause cardiache,
preceduto da un'improvvisa perdita di coscienza, che si verifica entro un'ora
dall'inizio della sintomatologia acuta, in un soggetto con o senza cardiopatia nota
preesistente, in cui l'epoca e la modalità di morte sono imprevedibili. Nella
maggior parte dei casi di morte istantanea (ad esempio come dopo infarto
miocardico) il meccanismo sottostante è costituito da una tachiaritmia. Tuttavia
è chiaro che altri meccanismi possono portare a morte improvvisa quali la rottura
dell’aorta, la rottura di un aneurisma subaracnoideo, la rottura di cuore, il
tamponamento cardiaco, l’embolia polmonare massiva, ecc. D’altra parte è
anche noto che esiste una mortalità non improvvisa di origine aritmica, come
avviene nei pazienti che muoiono per le complicanze successive ad un episodio
di tachicardia ventricolare sostenuta associata a grave compromissione
emodinamica.
La morte improvvisa è talora preceduta da segni premonitori, ma nella
maggioranza dei casi rappresenta la prima manifestazione di una malattia
coronarica. In caso di infarto miocardico acuto (IMA), l'incidenza delle aritmie
responsabili dell'Arresto Cardiaco è massima durante le prime ore dall'insorgenza
dei sintomi. Si stima che circa il 50% degli infarti miocardici sia complicato da
arresto cardiaco.
La letteratura scientifica internazionale ha ampiamente documentato che
nell'80-85% circa dei casi il ritmo di presentazione dell’arresto cardiaco è la
Fibrillazione Ventricolare (FV) o la Tachicardia Ventricolare (TV). Solo nel 15-20%
dei casi è riscontrabile una Asistolia o una Attività elettrica cardiaca senza polso
(PEA), intendendo con quest'ultimo termine la presenza di un ritmo cardiaco
diverso dalla FV o TV in assenza di una apprezzabile circolazione sanguigna. A
differenza dell'asistolia e della PEA, la fibrillazione ventricolare e la tachicardia
ventricolare possono essere trattate efficacemente con la defibrillazione elettrica
e vengono pertanto talora paradossalmente indicate come "ritmi della salvezza”.
Nel 5-10% dei casi la morte cardiaca improvvisa avviene in assenza di malattia
coronarica e di insufficienza cardiaca.
L'Arresto Cardiaco è un fenomeno drammaticamente rilevante; si calcola che
l'evento si verifica, in ambiente extraospedaliero, in circa 1 persona su 1000 per
anno (circa 55.000 eventi/anno in Italia, 1700 in Sardegna). Tale numero è
rilevante e di gran lunga superiore alle morti per carcinoma polmonare, AIDS o
incidenti stradali.
In uno studio condotto nella popolazione di Maastricht l’80% degli arresti
cardiaci extraospedalieri è avvenuto a domicilio e circa il 15% in strada o in
ambienti pubblici; il 60% delle morti cardiache improvvise è avvenuto in presenza
di testimoni.

La pronta attuazione di una serie di semplici provvedimenti è in grado di
ridurre drasticamente la mortalità dovuta ad arresto cardiaco sia in sede intrache
extra-ospedaliera.

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